Leggo su Apogeoonline che "Il futuro dell'e-learning è già passato" e che si prospettano nuovi scenari per l'apprendimento, con l'abbandono delle piattaforme rigide e l'apertura alla interazione sociale on line.
Anche per noi insegnanti è molto più semplice realizzare percorsi didattici motivanti servendoci degli strumenti che la rete ci offre, senza aggravi di spesa per i nostri istituti: possiamo creare blog per le nostre classi, possiamo attivare esperienze di scrittura collaborativa utilizzando semplicemente Google docs, pubblicare e condividere materiali in siti come esnips o Calameo.
Possiamo creare per noi o per le classi una pagina web personalizzata con l'aggiunta di widget diversi (feed RSS, motori di ricerca o altro) utilizzando per esempio netvibes. Con netvibes io ho creato una pagina pubblica per la nostra biblioteca scolastica: Libri per tutte le stagioni, dalla quale peraltro è possibile collegarsi allo spazio creato in Calameo per le nostre pubblicazioni.
Per la didattica in senso stretto trovo molto interessante Edu 2.0, piattaforma on line sulla quale i docenti possono organizzare corsi per le loro classi. Utilissimo anche Wikispaces, un wiki tradizionale nel quale è possibile embeddare in maniera molto semplice ed intuitiva anche mappe realizzate con Google maps, files video e files audio.
E che dire dei Social network tipo quelli che si possono creare con Ning? In quello cui ho dato avvio di recente possiamo caricare e condividere foto, files audio e video, aggiungere post in un blog e molto altro...
Sì, sono d'accordo: il futuro è già dietro le spalle, e mentre ancora non siamo abituati nella didattica all'uso di piattaforme e siamo ancora lontani dal conoscere le potenzialità del web 2.0, già dobbiamo prepararci ad altro.
venerdì 31 ottobre 2008
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1 commento:
Condivido pienamente quanto dici. Non sevono grandi infrastrutture se si vogliono usare le tecnologie nella didattica. Dopo che ci saremo dati una risposta al perchè ci ostinamo a voler usare le tecnologie nella nostre attività didattiche, possiamo fare come tu suggerisci. Tutti strumenti utilissimi, capaci di sosteneer anche le più ardite strategie didattiche che possiamo immaginare.
Affronterei, però, in modo più "laico" il 2.0 come la questione "piattaforme". Tutto utile, ma.....
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