venerdì 31 ottobre 2008

Didattica e web 2.0

Leggo su Apogeoonline che "Il futuro dell'e-learning è già passato" e che si prospettano nuovi scenari per l'apprendimento, con l'abbandono delle piattaforme rigide e l'apertura alla interazione sociale on line.
Anche per noi insegnanti è molto più semplice realizzare percorsi didattici motivanti servendoci degli strumenti che la rete ci offre, senza aggravi di spesa per i nostri istituti: possiamo creare blog per le nostre classi, possiamo attivare esperienze di scrittura collaborativa utilizzando semplicemente Google docs, pubblicare e condividere materiali in siti come esnips o Calameo.
Possiamo creare per noi o per le classi una pagina web personalizzata con l'aggiunta di widget diversi (feed RSS, motori di ricerca o altro) utilizzando per esempio netvibes. Con netvibes io ho creato una pagina pubblica per la nostra biblioteca scolastica: Libri per tutte le stagioni, dalla quale peraltro è possibile collegarsi allo spazio creato in Calameo per le nostre pubblicazioni.
Per la didattica in senso stretto trovo molto interessante Edu 2.0, piattaforma on line sulla quale i docenti possono organizzare corsi per le loro classi. Utilissimo anche Wikispaces, un wiki tradizionale nel quale è possibile embeddare in maniera molto semplice ed intuitiva anche mappe realizzate con Google maps, files video e files audio.
E che dire dei Social network tipo quelli che si possono creare con Ning? In quello cui ho dato avvio di recente possiamo caricare e condividere foto, files audio e video, aggiungere post in un blog e molto altro...
Sì, sono d'accordo: il futuro è già dietro le spalle, e mentre ancora non siamo abituati nella didattica all'uso di piattaforme e siamo ancora lontani dal conoscere le potenzialità del web 2.0, già dobbiamo prepararci ad altro.

Sulla scuola pubblica italiana

Ricevo da un amico e pubblico il discorso di Calamandrei, che figura in molti altri blog. Evito qualunque commento.

“Facciamo l’ipotesi che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale […] non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.
C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante […] comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private […].
Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione è rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. […] Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto: dare alle scuole private denaro pubblico".

P. Calamandrei, Roma, 11 febbraio 1950, III Congresso in difesa della Scuola nazionale

mercoledì 29 ottobre 2008

La protesta universitaria in un blog

Per sentire le voci degli studenti universitari, per conoscere le opinioni dei rettori e di chi vive oggi i problemi della nostra università, può essere interessante questo blog 133/08. I media universitari e la mobilitazione studentesca

mercoledì 8 ottobre 2008

Cinque ottimi servizi per ottenere eBooks del tutto gratuiti.

domenica 5 ottobre 2008

Se facessimo un viaggio nel tempo...?

Oggi volevo mettere un po' d'ordine tra le mie cose e mi sono capitate in mano alcune vecchie cartoline d'inizio Novecento. Ho pensato che creare una mappa in cui visualizzare come erano una volta le città che noi "viviamo" oggi, poteva essere interessante e prestarsi anche a diversi usi didattici. Non voglio suggerirvi nulla, naturalmente, ma, se vi va, mi piacerebbe condividere con voi una mappa che potrebbe crescere nel tempo e nella quale potremmo trovare materiali interessanti per le nostre lezioni.



venerdì 3 ottobre 2008